Sede: Chiesa di S. Vitale - Via Porta Perlici, 21 - 06081 Assisi - Tel. +39 350 1706528 P. I. / C. F. 80012440543 -
email: confr.terzordine.sanfrancesco@gmail.com
CENNI STORICI
SIGNIFICATO DEL TERZ'ORDINE SECOLARE DI SAN FRANCESCO:
E’ una delle tre componenti fondamentali della Grande Famiglia Francescana, costituita dai Tre Ordini fondati da San Francesco molto probabilmente nel 1221. Il primo è quello dei Frati Minori, il secondo delle Clarisse, cofondate con Santa Chiara, e per l’appunto il c.d. Terzo Ordine fondato affinché anche i laici (detti Terziari francescani) potessero partecipare attivamente alla sua spiritualità.
A sua volta il Terzo Ordine si è poi diviso in due rami, il Terzo Ordine Regolare (TOR) e il Terzo Ordine Secolare (TOS) in cui i terziari si impegnano con maggiore volontà nel voler seguire la pratica dei consigli evangelici.
La regola di questo movimento laicale venne approvata definitivamente da Papa Niccolò IV con la bolla “Supra Montem” del 18 agosto 1289.
Riguardo l’origine dello Stemma Araldico, raffigurante due braccia che si incrociano con al centro una croce, si narra una curiosa leggenda: nel 1213 San Francesco, ospite al Castello di Susa di Beatrice di Ginevra, moglie di Tommaso I, conte di Savoia, ricevette in dono dalla contessa un terreno affinché vi sorgesse un convento. In segno di gratitudine e per soddisfare il desiderio della donna che gli chiedeva un ricordo, San Francesco staccò una manica del suo saio e la donò alla nobildonna. Durante il viaggio di ritorno in Assisi, il Poverello benediceva chi incontrava con le braccia in forma di croce, con un braccio nudo e uno vestito. La reliquia della manica del saio esiste a tutt’oggi ed è venerata nella Cattedrale di San Francesco di Salès in Savoia.
CONFRATERNITA
La Chiesa di San Vitale a partire dal 1773, anno successivo alla soppressione dell'omonima Confraternita per disposizione di Papa Clemente XIV, è sede della Confraternita del Terz'Ordine secolare di San Francesco, probabilmente fondata dallo stesso Santo nel 1221 a Cannara quando, in occasione di una predicazione in quel luogo, Egli investì come primo seguace del nuovo Ordine il possidente cannarese Lucio Modestini.
Inizialmente sottoposta alla direzione spirituale dei Frati Minori Conventuali, la Confraternita raggiunse una maggiore autonomia nei primi decenni del Seicento ed è oggi dedita al servizio liturgico, ad opere di carità ed all'esercizio della pietà verso i defunti.
I confratelli vestono un saio grigio con cordone bianco al quale è appesa una corona del Santo Rosario.
CHIESA DI SAN VITALE
La Chiesa di San Vitale, costruita nel XV secolo, fino al 1771/72 era stata sede dell’omonima Confraternita. Nel 1773, una volta soppressa la confraternita, l’allora Vescovo di Assisi Nicola Sermattei (17 marzo 1755 – 11 marzo 1780), assegnò la Chiesa come sede della Confraternita del Terz’Ordine Secolare di San Francesco, spostandola da quella precedente sita presso la Basilica di San Francesco nella Cappella di Santa Caterina.
Alla chiesa si accede salendo da Via Porta Perlici. Dopo una breve scalinata, si arriva ad un portale sormontato da un dipinto raffigurante lo stemma della Confraternita del Terz'Ordine secolare di San Francesco. Costruita nel XV secolo e rimaneggiata nel XVIII con la realizzazione della decorazione a finto marmo degli arconi, si presenta ad un'unica navata divisa in quattro campate. Numerose tele ornano le pareti: San Francesco concede il cordone al priore della Confraternita (secolo XVIII), Crocifissione con San Vitale, San Benedetto ed il donatore (1601), San Vitale invocato dagli infermi (1655) di Francesco Providoni, Sacra Famiglia (XVII secolo) e San Francesco (XVIII secolo). All'altare si ammira un dipinto di Girolamo Marinelli raffigurante la Madonna col Bambino ed i SS. Rufino, Vitale e Francesco, datato 1647. Nella parete di controfacciata si trova la cantoria con il pregevole ed interessante organo a canne, databile in un periodo a cavallo tra i secoli XVII e XVIII, viste le marcate analogie con l'organo della Cappella del SS. Sacramento nella Cattedrale di San Rufino. Vero e proprio orgoglio della Confraternita, l’organo a canne attribuito all’organaro Aloisio Calligari da Foligno risalente alla prima metà del ‘700, è stato restaurato nel 2017 grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, della C.E.I. e a quello della Parrocchia di Stans – Oberdof – Büren (Svizzera).
VITA DI SAN VITALE
Vitale nasce nel 1295 ad Ospedalicchio di Bastia Umbra, nei dintorni di Assisi. Dopo aver trascorso la giovinezza dedicandosi al brigantaggio e compiendo crimini efferati, si pentì e cercò di fare penitenza recandosi in pellegrinaggio nei più importanti santuari della cristianità, sia in Italia che in Francia e Spagna.
Ritornato in Umbria, a Montecchio presso Spoleto, vide in sogno San Benedetto da Norcia che lo invitò a seguire la sua Regola e gli indicò l'eremo dove avrebbe dovuto recarsi, sulla costa del monte Subasio, presso Assisi, vicino all'abbazia benedettina qui esistente.
Presso questo monastero entrò nell'Ordine di San Benedetto e dall'abate dello stesso gli venne assegnato come eremo il locum S. Mariae de Viole, dove trascorse il resto della sua esistenza nella più assoluta povertà, vestendo di stracci; unico suo bene era un canestro usato per andare a prendere l'acqua in una vicina fonte.
Nell'eremo di Santa Maria di Viole, Vitale rimase per circa vent'anni fino alla morte avvenuta il 31 maggio 1370, all'età di 75 anni, e qui fu anche sepolto.
La fama della sua santità si diffuse rapidamente su tutto il territorio per i molti miracoli a lui attribuiti e per questo sul luogo della sua sepoltura venne edificata una chiesa a lui dedicata.
In questa chiesa il suo corpo rimase fino al 19 settembre 1586, quando mons. Giovanni Battista Brugnatelli, vescovo di Assisi (1577-1591), lo fece traslare nella Cattedrale di San Rufino, dove fu eretto un altare a lui dedicato.
Nel 2001, le spoglie di san Vitale sono state nuovamente trasportate nella Chiesa di San Vitale eremita, presso Viole di Assisi.
San Vitale è invocato particolarmente per la guarigione di coloro che sono malati da patologie ai genitali ed alla vescica.
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